i miei primi Sugoli

i miei primi sugoli

I miei “primi Sugoli” li ho fatti così…

prima un po’ di storia

La ricetta dei “Sugoli” è nata in Veneto, ma rapidamente si è diffusa in Emilia Romagna ed in Lombardia soprattutto nel mantovano.

uva fragola

In origine si trattava di una specie di “polentina”  fatta con acqua e farina, nata per lenire la pelle dei malati di peste, che fu trasformata in una prelibatezza semplicemente sostituendo l’acqua con il mosto d’uva. Non saranno lenitivi per la pelle, ma sicuramente sono ricchi di vitamine, potassio, calcio, magnesio,  sodio.

I nobili veneziani aggiungevano anche un po’ di cannella o chiodi di garofano per renderli ancor più prelibati oppure , una volta raffreddati, una spolverata  di cacao.

Il periodo in cui si facevano era quello subito dopo la vendemmia, quando appunto si avevano a disposizione l’uva o il mosto d’uva (oggi con i metodi di conservazione esistenti si possono fare tutto l’anno)

In genere è preferibile usare uva fragola o clinton, ma si possono fare con qualsiasi tipo d’uva a bacca rossa.

uva fragola

ed ecco la “mia” ricetta:

1200 gr di uva fragola già sgranata e lavata

150 gr d’acqua

70 gr di farina “00”

70 gr di zucchero

il procedimento:

dopo aver sgranato e lavato l’uva, mettete gli acini in una pentola capiente e fatela cuocere per una decina di minuti,

aggiungete l’acqua e mescolando ogni tanto fate sobbollire per 20 minuti trascorso questo tempo, macinare  il composto col  passaverdura

In una terrina a parte mescolate la farina, lo zucchero (alcuni aggiungono anche dei semi del baccello di vaniglia).

Aggiungete un po’ per volta il composto cotto precedentemente e mescolate velocemente con una frusta perché non si formino “grumi” e per evitare che ce ne siano filtrate con un passino il liquido ottenuto.

Trasferite tutto in una pentola e portatelo a bollore, fate cuocere finché non avete ottenuto la consistenza desiderata.

Versateli in coppette o in una terrina e lasciate raffreddare, coperti dalla pellicola, per almeno un’ora in frigorifero

Potete consumarli nel giro di due tre giorni conservandoli in frigorifero coperti.

 

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